Ormai da giorni, camminando per la città, si possono ammirare cumuli di immondizia per le strade, nei pressi dei cassonetti. La situazione comincia a diventare quantomeno preoccupante. La questione si complica sempre di più ma andiamo per ordine: la discarica di Pallareta è stata chiusa da oltre tre anni per esaurimento o problemi di inquinamento delle falde di Montegrosso-Pallareta, da quel momento il sindaco Santarsiero spinge per un ampliamento e adeguamento della discarica di Pallareta ma il progetto è fermo e difficilmente verrà ripreso in considerazione. Non entriamo nel merito del perché, se ne stanno occupando i magistrati e su questo non ci pronunciamo fino a cose più certe. Lo stato dei fatti lo potete leggere qui: http://www.ilquotidianoweb.it/it/basilicata/potenza_la_macchina_nera_2011.html.
Negli ultimi giorni Potenza è invasa dai rifiuti e in tutto questo turbine di inchieste, inceneritori, falde acquifere inquinate, discariche da ampliare non si trova una soluzione moderna e la cosa è sconcertante.
I rifiuti di Potenza vengono conferiti alla Piattaforma di Tito che li trasferisce alle discariche, una delle quali è sita a Lauria ed è al momento chiusa. La discarica di Lauria assorbiva un terzo dei rifiuti della piattaforma di Tito che a sua volta è inadeguata a svolgere la mole di lavoro che gli viene imposta. Per ora i rifiuti della nostra città sono stoccati nei cassoni e nei camion, si nei camion che non passano più alla raccolta perché sono usati alla stregua di cassonetti.
Quello dei rifiuti è davvero un tema complicato e deve essere affrontato in modo intelligente, onesto e partecipativo; la raccolta differenziata da noi è il 20% mentre in altre realtà, anche molto popolose tocca, e alle volte supera, il 70%, io da perfetto ignorante in materia, se dovessi dare un consiglio ai nostri amministratori e dirigenti, gli suggerirei di andare a chiedere agli amministratori di quelle città come hanno fatto e che beneficio ne hanno tratto quelle comunità.
Vi invito a guardare questo video che racconta l'esperienza di San Francisco (808.000 abitanti in un'area metropolitana che ne conta oltre 7 milioni):
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